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I sottomarini sono attualmente una delle armi più sofisticate e letali al  mondo, capaci di arrivare a costare circa quattromila miliardi di lire e di lanciare dal mare missili in grado di colpire bersagli posti sulla terraferma e distanti centinaia di chilometri. Oggi si distingue tra sottomarini, macchine create appositamente per navigare in immersione anche mesi interi ed emergere raramente, e sommergibili, macchine destinate a navigare in superficie e ad immergersi in casi particolari. Nella Seconda Guerra Mondiale una simile distinzione non aveva senso e i due termini venivano usati come sinonimi, una consuetudine ancora oggi esistente nella parlata comune.
I sommergibili utilizzati durante il conflitto non erano evoluti come quelli odierni ed avevano molti nemici che spesso ne determinarono la fine, come l'ASDIC, un sistema ad ultrasuoni che consentiva di individuare la direzione, la quota e la distanza di un sottomarino in immersione che venne introdotto dagli Inglesi, il sonar, che costituiva l'evoluzione dell'ASDIC ed era un vero e proprio radar subacqueo, e la portaerei, con il suo carico di velivoli. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i sommergibili, che erano scomodi e angusti per degli equipaggi che dovevano trascorrere mesi al loro interno, privi di ogni elemento superfluo e con uno spazio ridotto al minimo indispensabile per il combattimento, osservando il nemico tramite il periscopio e soprattutto ascoltandolo attraverso sensibilissimi idrofoni, furono uno dei più temuti ed efficaci strumenti di guerra a disposizione delle nazioni dell'Asse.

in questa sezione i miei modelli di quell'epoca



















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