sei il visitatore N° 936504

La Bismarck era stata costruita nei cantieri Blohm e Voss di Amburgo , ove era stata varata il 14 febbraio 1939 . Gemella della Tirpitz , la nave era lunga 251 metri , larga 36 , progettata per portare 8 cannoni da 380 mm. e sei aerei , con una corazza dello spessore di 330 mm. fatta di acciaio Wotan , appositamente temprato sulle torri e sulle fiancate . Denunciata per 35.000 tonnellate , per ottemperare alle disposizioni del trattato di Londra , il suo dislocamento standard era in realta' di 42.000 tonnellate e di oltre 50.000 a pieno carico. Il suo comandante , era il capitano di vascello Ernst Lindemann , un renano di 45 anni , abile e freddo , miglior allievo del suo corso. La Bismarck portava un equipaggio di 1989 uomini ( 2192 come nave ammiraglia ). Il 18 maggio 1941 salpo' dal porto di Gothenafen insieme all'incrociatore pesante Prinz Eugen per un raid contro le rotte dei rifornimenti inglesi in Atlantico. Il progetto iniziale era che le due navi fossero accompagnate nella missione dagli incrociatori da battaglia Scharnorst e Gneisenau , ma la loro temporanea indisponibilita' , unita all'urgenza di effettuare l'operazione , non lo consentirono. Sulla Bismarck era imbarcato l'ammiraglio Gunther Lutjens , che perira' insieme a Lindemann e a gran parte dell'equipaggio , quando la Bismarck sara' affondata . Lo spionaggio inglese , unitamente ad avvistamenti aerei fecero si' che la Home Fleet fosse immediatamente posta in stato di allarme . La posta in gioco era altissima , in quanto un eventuale successo della Bismarck , avrebbe peggiorato a dismisura la gia' precaria situazione militare , all'epoca , a netto favore della Germania . Cio' spiego' un impiego di forze enorme da parte inglese e che coinvolse l'intera flotta , contro due sole ( ma pericolosissime ) navi da battaglia tedesche. Il primo scontro avvenne all'alba del 24 maggio 1941 nel canale di Danimarca . L'incrociatore da battaglia inglese Hood , 46.000 tonnellate , 1500 uomini di equipaggio , agli ordini del vice ammiraglio Holland e del suo comandante Kerr , salto' in aria , squassato da una salva micidiale della Bismarck : la Prince of Wales , accostatasi immediatamente , recupero' solo tre superstiti . Nonostante questo successo , Lutjens ordino' al Prinz Eugen di rientrare a Brest : aveva infatti capito che il fattore sorpresa del suo ingresso in Atlantico era sfumato e che il destino della Bismarck era ormai segnato . Il 26 maggio , infatti , uno squadrone di Swordfish ,decollato dalla portaerei inglese Ark Royal , intercetto' la Bismarck , anch'essa in fase di rientro a Brest e la colpi' con almeno due siluri , uno dei quali ne danneggio' irreparabilmente il timone . Il colosso dei mari , ormai ingovernabile , procedette in tondo a velocita' ridotta e venne presto raggiunto dalle altre unita' inglesi , che lo colarono a picco il 27 maggio 1941 . Con la Bismarck perirono il suo comandante , l'ammiraglio Lutjens e gran parte dell'equipaggio . Il caccia britannico Dorsetshire recupero' solo un centinaio di naufraghi .

La corazzata Bismarck entra in servizio il 24-08-1940 dunque a guerra già iniziata. Era un prodigio marinaro (e la Royal Navy lo sapeva). Giorgerini Giorgio uno dei nostri più illustri esperti della storia della guerra in mare in un suo testo dedicato alle corazzate la usa come termine di paragone della categoria sottolineando il valore di un vascello che possedeva ogni caratteristica sviluppata a quel massimo che consente la perfetta armonia di tutte le sue principali componenti. (velocità, autonomia, manovrabilità, corazzatura, armamento, sis. di puntamento, ecc.) inoltre aveva un sistema di paratie in grado (se anche fosse stata penetrata la cintura principale) di impedire al proiettile nemico di entrare nella parte viva della nave, inoltre era fatta di un nuovo tipo di acciaio, più flessibile e dunque meno incline a squarciarsi. La RAF tenne costantemente sotto controllo la grande nave tedesca precedentemente localizzata in Norvegia, ma il 23 maggio ’41 si accorge che non c’è più. L’obiettivo della Bismarck sono i traffici in Atlantico per raggiungere il quale occorre scavalcare l’Inghilterra passandole il più lontano possibile. Superata l’Islanda da ovest la Bismarck e il Prinz Eugen (un incrociatore di scorta) sono intercettati dall’Hood (ancora più grande della Bismarck conosciuto come il Golia dei 7 mari) e dalla Prince of Wales, le due formazioni alle 05,52 alla distanza di 22.700 metri aprono il fuoco e si centrano quasi contemporaneamete la Bismarck accusa lievi danni a prua ma l’Hood è penetrato all’altezza della Santa Barbara e a seguito di una esplosione spaventosa si spezza in due, dopo soli 6 minuti dall’inizio dello scontro del possente incrociatore restano solo una miriade di detriti galleggianti e tre marinai, la Prince of Wales colpita più volte accusa gravissimi danni quindi disimpegna.
Il momento è grave, La marina è il simbolo e l’orgoglio dell’Inghilterra e l’Hood era l’orgoglio della Marina, il suo affondamento diventa un caso nazionale, per racimolare navi da impiegare nella caccia vengono anche sguarniti numerosi convogli, churcill interviene personalmente nella vicenda, alla fine La Bismarck si ritrova predata da 50 aerei basati a terra, 2 portaerei, 5 corazzate, 14 incrociatori di vario tipo, 22 cacciatorpediniere più il naviglio minore. Nei convulsi giorni successivi la grande nave appare e scompare, i cacciatorpediniere riescono ad attaccarla senza però rallentarne l’avanzata, la Bismarck è sfuggente come la nebbia, e quando infine è avvistata si trova in rotta verso la Francia e nessuna nave è in grado di raggiungerla prima che questa si trovi sotto l’ombrello protettivo della luftvaffe, tutte tranne una, la potaerei Ark Royal i cui aereosiluranti attaccano e colpiscono il timone inchiodandolo mentre la Bismarck era in manovra di disimpegno, tutti i tentativi di sbloccarlo sono vani compreso quello farlo saltare, La grande nave ora può solo girare in tondo e attendere il suo fato.
All’alba del 27 maggio 1941 due corazzate e due incrociatori raggiungono la Bismarck (che ormai era sola per il disimpegno della sua scorta) e la attaccano alternandosi da varie posizioni per evitarne i colpi, per ore la Bismarck è centrata da diverse centinaia di colpi con calibri che arrivano fino a 406mm e che la devastano in ogni sua parte, diversi siluri la centrano - alla fine dello scontro saranno un numero compreso tra 9 e 12 - ma lo scafo resiste e l’equipaggio lotta finché ogni cannone non è ridotto al silenzio, a questo punto la nave è un groviglio di lamiere e fuoco ma ostinata e caparbia quasi avesse acquisito volontà propria si ostina a non voler affondare, il Dorsetshire si avvicina per constatare la situazione e lancia altri due siluri, ma ancora niente. Quasi contemporaneamente i superstiti dell’equipaggio si rendono conto che non c’è più nulla da fare e azionano le cariche di auto affondamento. Così racconta il capitano di corvetta junack: “a poco a poco lo strepitio della battaglia divenne più irregolare finché si smorzò, tanto che rimase solo qualche intermittente schianto; anche le suonerie della plancia cessarono di squillare. Tutti e tre i locali macchine erano invasi dal fumo proveniente dai locali caldaie; per fortuna nessun proiettile aveva ancora raggiunto i locali dell’apparato motore o dei generatori elettrici attraverso la cintura corazzata.. All’incirca alle 10.15 ricevetti per telefono un ordine dal direttore di macchina: “preparatevi ad affondare la nave”. Fu quello l’ultimo ordine che ricevetti sulla Bismarck. Dopo di ciò, tutte le comunicazioni interne di ordini si interruppero.” A questo punto la nave sembra, in un ultimo sussulto di orgoglio, voler resistere ancora, poi, lentamente e con la bandiera ancora al vento scompare tra i flutti con duemila dei suoi uomini.




















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