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Rappresentando la Riforma alla Dieta di Augusta nel 1530, Melantone presentò la Confessione di Augusta composta da 21 articoli di fede scritti con l'aiuto di Lutero, in modo tanto conciliante da sorprendere anche i cattolici. Scrisse poi l'Apologia, pubblicata l'anno seguente, in cui difendeva la Confessione, e i Variata (1540), in cui modificava la Confessione generalizzando principi specifici. Desideroso di raggiungere l'armonia tra riformati e cattolici, o quantomeno di scongiurare la guerra civile e unire le fazioni riformate, sostenne che le cerimonie cattoliche, all'interno del contesto delle pratiche religiose riformate, potevano essere considerate adiáphora (greco, "cose indifferenti"), cioè fatti senza grande rilevanza e perciò accettabili.
"Melantone, Filippo"Microsoft®
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