La Chiesa Nel Rinascimento

Giovanni della Croce

Giovanni della Croce (Fontiveros, Avila 1542 - Ubeda 1591), mistico e poeta spagnolo, al secolo Juan de Yepes y Alvarez. Nel 1563 entrò in un convento carmelitano e nel 1567 prese i voti, assumendo il nome di Juan de la Cruz. Collaborò con santa Teresa d'Avila al rinnovamento della regola del Carmelo; estese la riforma ai monasteri maschili dell'ordine e già nel 1568, ispirandosi ai principi di una vita contemplativa e austera, fondò il primo convento dei carmelitani riformati, i cosiddetti carmelitani scalzi.

I tentativi di realizzare la riforma monastica gli inimicarono le autorità: in carcere per quasi un anno, fra il 1576 e il 1577, cominciò a scrivere e a poetare. La sua poesia, tesa a conciliare l'uomo con Dio, descrive i passi per giungere alla comunione con se stessi e all'oblio del mondo, conciliando con grande originalità gli aneliti del misticismo e gli insegnamenti teologici e filosofici di san Tommaso d'Aquino. Fra le sue opere maggiori si ricordano Cantico spirituale, Fiamma d'amor viva e Notte oscura dell'anima, dove si descrive il percorso verso l'unione mistica con Dio tramite un'esperienza parallela a quella della crocifissione e della gloria di Cristo. Giovanni della Croce, che trascorse in solitudine gli ultimi anni della sua vita, fu canonizzato nel 1726 e dopo duecento anni dichiarato dottore della Chiesa.

 

 

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