La Chiesa Nel Rinascimento

Erastianismo

Dottrina che afferma la subordinazione della Chiesa al potere dello Stato, così chiamata da Tommaso Erasto, teologo protestante svizzero, che non formulò però la dottrina nella sua forma estrema.

Erasto, docente di medicina all'Università di Heidelberg, nel 1557 divenne medico di corte dell'elettore del Palatinato, Federico III. Seguace di Ulderico Zwingli, Erasto si oppose al calvinismo sostenuto da Federico; in particolare, si schierò contro la nozione calvinista di scomunica, secondo la quale presbiteri o laici potevano escludere i fedeli dall'Eucaristia. Secondo Erasto, che propose queste idee nelle sue Settantacinque Tesi (1568), solo lo Stato possedeva un potere coercitivo che poteva essere impiegato per l'ordine ecclesiastico, ma in nessun caso per escludere qualcuno dall'Eucaristia.

Benché il sistema di Erasto non sia mai stato accettato interamente da nessun gruppo, alcune delle sue idee vennero accolte favorevolmente in Germania e in Inghilterra nel XVII secolo, trovando forse la loro articolazione più significativa nel Leviatano (1651) di Thomas Hobbes.

 

 

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