La Chiesa Nel Rinascimento

1   INTRODUZIONE

 

 

Alberti, Leon Battista (Genova 1404 - Roma 1472), architetto e scrittore italiano, fu il primo importante teorico dell'arte rinascimentale e autore di progetti improntati ai canoni di uno stile classico puro, derivato dall'antica architettura romana. La sua figura è da annoverare tra i più fulgidi esempi di uomo rinascimentale, dalla poliedrica cultura tesa al recupero del sapere del passato e al contempo all’innovazione pratica e teorica nei campi dell’arte come pure della letteratura.

Figlio di un nobile fiorentino esiliato, ricevette un'ottima educazione, e intraprese studi giuridici dapprima a Padova, in seguito all'Università di Bologna. Studiò il greco, fatto non comune per l’epoca, ma si interessò presto anche di discipline come la matematica e le scienze naturali. Nel 1432 è a Roma dove viene nominato segretario apostolico presso Eugenio IV e inizia il suo apprendistato architettonico con lo studio degli antichi monumenti; al seguito della corte papale negli anni seguenti è a Firenze, Ferrara e Bologna.

Ancora nel capoluogo toscano soggiorna dal 1439 al 1443, anni nei quali si fa più intensa la sua attività letteraria e la sua partecipazione alla vita culturale fiorentina: è qui infatti che ha modo di frequentare artisti come Donatello e Filippo Brunelleschi. Con quest’ultimo intenso è lo scambio di idee e riflessioni sulla teoria della prospettiva. Nel trattato Della pittura, (1435), composto prima in latino e quindi in volgare, e dedicato proprio a Brunelleschi, Alberti enuncia le leggi matematiche che sottostanno alla rappresentazione della profondità spaziale, punto di riferimento fondamentale per la tutta la successiva pittura occidentale. Sempre a Firenze Alberti intervenne nella dibattuta questione della lingua, difendendo l'uso del volgare al posto del latino (significativamente il trattato Della pittura venne composto dapprima in latino, e quindi in una versione in volgare toscano) e facendosi promotore, nel 1441, del Certame coronario. Tornato a Roma, vi rimase fino alla morte, nel 1472, e si dedicò prevalentemente alla progettazione e ristrutturazione architettonica.

 

 

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L’ATTIVITÀ ARCHITETTONICA

 

 

Alberti prestò la sua opera di architetto a Mantova, Rimini e in altre città del Nord Italia, e ottenne importanti incarichi a Roma: nella capitale, sotto papa Niccolò V gli fu affidato il rifacimento di antichi edifici, tra cui le chiese di Santo Stefano Rotondo e Santa Maria Maggiore.

I maggiori progetti architettonici datano a partire dal 1445. Benché i suoi edifici possano essere classificati tra le opere più rappresentative dell'architettura rinascimentale, egli fu sempre più attivo sul versante teorico che su quello pratico. Ad esempio, forniva i progetti ma non ispezionava né visitava mai i cantieri. La purezza classica del suo stile, che preparò la strada a Bramante e influenzò tutta l'architettura occidentale dei secoli a seguire, è ben espressa nella facciata (iniziata nel 1450 e lasciata incompiuta nella parte superiore) della chiesa di San Francesco (poi chiamata Tempio Malatestiano) a Rimini, ispirata all'Arco di Augusto della stessa città. La struttura dei fianchi dell'edificio riprende l'architettura degli acquedotti romani, con l'alternarsi di arcate e pilastri quadrati; mentre l'area presbiteriale, non realizzata secondo il progetto albertiano, doveva essere a pianta circolare e coperta da una cupola sul modello di quella del Pantheon di Roma.

Numerosi allievi e collaboratori realizzarono il suo progetto per Palazzo Rucellai (1446-1451 ca.) a Firenze, splendido esempio di architettura civile che godrà di grande fortuna nel Cinquecento: ricoperta da un bugnato levigato a conci di dimensioni elegantemente variate, è scandita in senso verticale dal sovrapporsi di tre ordini classici, e in senso orizzontale dalle sobrie ma raffinate finestre a moduli quadrati e circolari, inscritte tra le leggere lesene secondo rapporti perfettamente misurati. Più ardito è il connubio tra motivi classici e decorazione moderatamente fantasiosa nel Tempietto del Santo Sepolcro nella chiesa di San Pancrazio, monumento funerario commissionato da Giovanni Rucellai: il compatto parallelepipedo, ripartito da lesene scanalate che reggono un vistoso fregio con iscrizione a lettere capitali, è sormontato da un coronamento scolpito in cui il giglio di Firenze viene adottato a scopo esornativo.

 

 

 

 

Santa Maria Novella, Firenze

Il progetto di Leon Battista Alberti per la facciata di Santa Maria Novella fu realizzato fra il 1456 e il 1470, e costituisce un esempio delle migliori concezioni architettoniche del primo Rinascimento.

 

 

 

 

 

 

La partizione geometrica della superficie è tratto caratterizzante anche nella facciata di Santa Maria Novella (1456-1470 ca.), sempre a Firenze, nella quale la tradizionale decorazione fiorentina a marmi bianchi e verdi asseconda l'introduzione di elementi classicheggianti: profondo arcone centrale tra semicolonne corinzie, alta cornice-trabeazione in corrispondenza dell'altezza delle navate laterali, timpano triangolare alla sommità della navata centrale. A Mantova, nella chiesa di San Sebastiano (1460) Alberti propose la sua interpretazione della pianta quadrata, realizzando un edificio di grande rigore ed estrema semplificazione lineare; mentre in Sant'Andrea (1470) riprese la pianta basilicale, sostituendo le navate laterali con profonde rientranze ad arcone nell'ampia navata centrale.

 

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Gli studi teorici

 

La maggiore opera teorica di Leon Battista Alberti, il trattato De re aedificatoria, terminato nel 1452, fu il primo testo stampato (nel 1485, in dieci libri) sull'architettura del Rinascimento. Alberti scrisse, inoltre, un trattato sulla scultura (De statua) e un regesto delle più significative opere architettoniche della Roma del tempo, Descriptio Urbis Romae, opere in cui l’aspetto descrittivo si fonde spesso con divagazioni di tipo teorico.

 

 

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L’ATTIVITÀ LETTERARIA

 

 

Se, come si è già detto, il periodo più fecondo dell’Alberti letterato coincide con il soggiorno fiorentino tra il 1439 e il 1443, tuttavia fin dagli anni giovanili risalgono le prime opere letterarie. La produzione lirica di Alberti si contraddistingue per l’ampio sperimentalismo metrico e in particolare per il recupero di un metro raro e raffinato come la sestina. Rivestono una certa importanza le prime Intercoenales, brevi dialoghi satirici in latino, sul modello dei dialoghi di Luciano, testi che verranno poi ripresi e rielaborati negli anni seguenti.

Sempre al filone della satira appartiene il Momo, composto prima del 1450, nel quale trovano spazio, anche se in forma fantastica, le medesime riflessioni sulla contemporaneità che caratterizzano il capolavoro della produzione letteraria albertiana: il trattato, in lingua volgare, dei Libri della famiglia. Nel trattato, in quattro libri – i primi tre composti durante il primo soggiorno romano; il quarto scritto a Firenze nel 1440, si immagina la famiglia Alberti riunita attorno al letto di morte del padre, Lorenzo. Attraverso la rappresentazione delle voci dei quattro fratelli – tra cui è raffigurato anche Battista, il più giovane – viene offerta una visione polifonica degli ideali della cultura umanistica, in armonico equilibrio tra precetti antichi, valori della tradizione, interessi e mentalità moderne. L’insieme delle discussioni ha come centro ideologico il perseguimento della felicità dell’uomo ed è significativo come l’ambito di possibile realizzazione sia identificato nell’istituto della famiglia, in quanto primo nucleo sociale. Ne esce una visione laica e antropocentrica del mondo, da cui spicca l’affermazione di concetti radicalmente rivoluzionari per le mentalità del tempo, come l’interpretazione dell’amicizia, dell’amore e del tempo, inteso come valore terreno da mettere pragmaticamente a frutto, sia in senso economico che conoscitivo.

Testo scevro da ogni dottrinarietà, e aspramente polemico nei confronti della cultura libresca e avulsa dalle implicazioni sperimentali e pragmatiche, i Libri della famiglia costituiscono un vero e proprio manifesto culturale dell’uomo del Rinascimento.

 

 

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